Incontro con Carlo Boccadoro
L’avvento di internet ha rappresentato una vera e propria rivoluzione nel mondo della musica. La soglia di attenzione sembra diminuire progressivamente di fronte alla logica di Spotify. I componimenti che richiedono un tempo d’ascolto lungo e ponderato mal si conciliano con questo metodo spasmodico. È ancora possibile qualche forma di resistenza alla continua accelerazione della fruizione musicale, arrestando cosí la nostra trasformazione in veri e propri analfabeti sonori?