Stéphanie Hochet, nata a Parigi nel 1975, ha esordito a ventisei anni con il romanzo Moutarde douce (2001), a cui ne sono seguiti altri dieci pubblicati con le più importanti case editrici francesi. Scrittrice, saggista e giornalista culturale, nel 2009 ha ricevuto il premio Lilas e nel 2010 il premio Thyde Monnier de la Société des Gens de Lettres. Ha curato una rubrica per «Le Magazine des Livres» e collaborato con «Libération». Attualmente scrive per il settimanale «le Jeudi». Della stessa autrice Voland ha già pubblicato Sangue nero (2015), Elogio del gatto (2016) e Un romanzo inglese (2017), quest’ultimo ispirato al diario di Virginia Woolf. Con il romanzo Il testamento dell’uro ha vinto nel 2017 il Prix Printemps du roman e il Prix du Roman philosophique nel 2019.