Lectio magistralis di Vittorio Sgarbi
“Il Pordenone ha visto Raffaello e Michelangelo, li ha innestati nel loro ceppo più forte, il disegno, sulla pianta della pittura veneziana. Pordenone agisce dunque a ragion veduta e anticipa, in terra padana, l’azione dirompente di Giulio Romano. E’ il pittore della ragione, il primo manierista e, nel rapporto con Raffaello e Michelangelo, ha meno imbarazzi di Tiziano e di Lorenzo Lotto che si confronteranno con i grandi modelli romani tentando di difendere la loro orgogliosa identità. Il Pordenone non è timido e non è neppure romantico, come Dosso Dossi, o grottesco e popolare, come Romanino. Giovanni Antonio de' Sacchis detto Il Pordenone, fin da subito, pensa in grande.” Vittorio Sgarbi