Con il fratello Vittorio, fin da giovani entrano nel mondo del giornalismo. Nel 1960 approdano al cinema dirigendo insieme a Joris Ivens il documentario L'Italia non è un paese povero. Il loro primo film autonomo è I sovversivi (1967), con il quale anticipano gli avvenimenti del '68. Con Gian Maria Volonté raggiungono il grande successo con Sotto il segno dello scorpione (1969) in cui s'avvertono gli echi di Brecht, Pasolini e Godard. Nel 1971 sono tra i firmatari del documento pubblicato sul settimanale “L'espresso” contro il commissario Luigi Calabresi. Dirigono un perfetto Mastroianni nel film sulla restaurazione Allonsanfan (1974) attorniato da Laura Betti e Lea Massari. Questa escalation di successi progredisce e girano film come Il prato (1979) in cui si riscontrano echi neorealistici, e La notte di San Lorenzo (1982). Con Padre padrone (Palma d'Oro a Cannes nel 1977) e Kaos (1984) iniziano una serie di adattamenti letterari – da Tolstoj, Goethe, Pirandello, Ledda che proseguono fino al loro ultimo film, La masseria delle allodole (2007), tratto dall’omonimo romanzo di Atonia Arslan, tanto da renderli i registi più “letterari” del cinema italiano.