Candido Cannavò è nato a Catania nel 1930. Ha iniziato la sua carriera di giornalista presso il quotidiano della sua città «La Sicilia» nel 1949, occupandosi di sport ma anche di importanti problemi sociali e di costume. Il suo nome è strettamente intrecciato a quello della «Gazzetta dello Sport», di cui è stato direttore dal 1983 al 2002, facendola diventare il più diffuso quotidiano sportivo d’Europa. Nel luglio del 2005 ha festeggiato il 50o anniversario della sua prima firma sul giornale per il quale ha seguito i maggiori avvenimenti sportivi mondiali e undici Olimpiadi. Nel 1996, durante i Giochi di Atlanta, il CIO gli ha conferito
l’ordine olimpico. Nel 1998 ha ricevuto il Premio Ischia per il giornalismo e nel 2006 il prestigioso premio San Vincent – Indro Montanelli alla carriera. Il suo primo libro, il best seller Una vita in rosa, ha ottenuto nel 2003 il Premio Chianciano, sezione autobiografia, e il secondo, Libertà dietro le sbarre, nel 2004 ha ricevuto un riconoscimento speciale nell’ambito del premio letterario e giornalistico Ernest Hemingway. Il libro E li chiamano disabili (2005) è stato un successo da 11 edizioni. Il suo ultimo libro è Pretacci