Judith Butler è attualmente la più discussa filosofa femminista statunitense per le sue riflessioni sul ruolo del potere e dell’identità sessuale nella società contemporanea. Impegnata in prima persona all’interno del movimento femminista e gay, ha acceso il dibattito sulla materialità del corpo sessuato, scagliandosi contro il paradigma dominante dell’eterosessualità. Insegna Letteratura comparata e Retorica nell’Università di Berkeley (California). Tra le sue opere più importanti: Subjects of Desire (1987), Scambi di genere (1990), Corpi che contano (1993), Excitable Speech (1997), La rivendicazione di Antigone (2000). Vite precarie (2004), La vita psichica del potere (2005) e La disfatta del genere (2006).