Francesca Matteoni è nata nel 1975 a Pistoia e vive a Londra. Ha pubblicato libri di poesia, tra cui Artico (Crocetti, 2005), Appunti dal parco (2008; poi ripubblicato in versione aggiornata da Vydia nel 2012); la silloge Higgiugiuk la lappone nel X Quaderno Italiano di Poesia (Marcos y Marcos, 2010), e Tam Lin e altre poesie (Transeuropa, 2010). Gestisce il blog “Fiabe”, da cui è nato il libro Di là dal bosco (Le voci della luna, 2012). Suoi scritti in prosa sono apparsi sia online che su carta.
Sito web: http://orso-polare.blogspot.com
Buio – io credo sia stato
ma come un lampo nel campo rovesciato
nell’anno che sortivo dall’ossario
e m’invischiavo al cretto
svenavo l’amnio della camiciola
nel foro sgangherato della terra.
Te la ricordi, la voce quando è un filo senza bocca
un fumo risalito come certe arie dell’alba
poi è limpido lo stelo,
la prima cavolaia, la farfalla?
Scendono per tre giorni le trivelle
inghiottono la pelle e il tremolio.
Sono il bambino-ghiaccio, il bimbo immobile
roccioso, il singhiozzo.
Non è che tutto ha sempre una ragione.
Dal fascio acceso della televisione, sei come me
mi senti, puoi salvarti. Puoi esistere
anche tu dimenticato,orbato
del tuo pezzo di paura. Non vedo più
troppo bene il sole.
Altri bambini, altrove, si proteggono.
Si calano l’un l’altro nel mio cuore.
Dev’essere così, mamma, che accadono
le cose morte, velocemente inutili nel mondo
– la screziatura delle pratoline
le ciocche troppo lunghe, aggrovigliate,
i graffi quando si corre forte
le braccia raggiate nel sudore
l’odore, le teste immerse, sporche.
* Per Alfredo Rampi, Alfredino, Roma, 11 aprile 1975 – Vermicino, 13 giugno 1981
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