Fabio Teti è nato a Castel di Sangro (AQ) il 17/12/1985. Attualmente, vive e lavora a Roma. È redattore di «gammm.org», «puntocritico.eu», e di «eexxiitt.blogspot.com». Suoi testi sono comparsi in diverse riviste, lit-blogs e web-zines tra cui «Semicerchio», «Nazione indiana», «L’Ulisse», «lettere grosse», «π – trimestrale di conversazioni poetiche», «La dimora del tempo sospeso», «Allegoria», «Sud». Ha partecipato a “Poesia totale - In voce” (Roma, dicembre 2010) e alla quarta edizione di “RicercaBO – laboratorio di nuove scritture” (Bologna, novembre 2011).
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ché qui cosa diventa, la frase «il mondo esiste»
più ioni e zone del disfarsi, della disfigurazione, del film
di «il mondo esiste». il router per falluja,
uranio e tolti gli occhi, la testa dentro il sacco
questo è detto e questo è guasto, il questo proprio.
non è quel mondo e le interfacce, di glifi:
anche è richiesto dal robot, dimostra di non essere
un robot: derclitic, iighatic, ionssùr, eriodo
attuale, maastrichtiano, età oscura della terra
(la distolta – la distorta – la distale):
è una domanda – lo è? – non poter fare
e fare come si potesse, ancora dire,
né come dove: ominazione, smessa è stata
smessa – rivà in sé -gmenti, qui -guìta, -minata:
dopo giorno dopo giorno e
meno zanne, nihilati, miniata
in reintentarsi
. . .
[da: nel malintedere (2007-2012, inedito)]