Alberto Cellotto è nato il 10 novembre 1978 a Treviso. Vive a Maserada sul Piave. Lavora come responsabile comunicazione di un’azienda di articoli sportivi. Ha pubblicato i libri di poesia Vicine scadenze (Zona, 2004, con una nota di Antonio Turolo, premio APS di Pordenonelegge), Grave (Zona, 2008, con una prefazione di Fabio Franzin) e Pertiche (La Vita Felice, 2012, prefazione di Gian Mario Villalta). È autore di traduzioni da Gore Vidal, Stewart O’Nan e Frank Norris per Fazi e Amos Edizioni. Dopo aver collaborato a varie riviste, tra cui “daemon”, ora scrive sul blog Librobreve.
Sito web: www.albertocellotto.it
Cicatrici
La punta delle bandiere vicino
le fabbriche, la cima ferma dell’albero.
Il rosso sta scendendo, l’aria
rimane all’altezza delle formiche.
Chi se lo immagina un posto
così tra dieci anni, chi prova
a combaciare le diverse
epoche che scantonano dal passato.
Per una volta chiedere ai piedi
come stanno, se c’è una radice
che solleva l’asfalto navigando
nel bitume e pesca l’ossigeno.
Potrebbe essere come il tornare
al mondo, all’angelo
che mi guardava cadere sempre,
alle croste rimaste sulle ferite.
Dopo, lì una pelle sbiancata
poteva solamente spiegarci
che il sangue era quello
che ci tocca davanti,
agli occhi al naso alla bocca.
Questionario