Bernardo Pacini è nato nel 1987 a Firenze, dove si rintana. Si occupa della poesia di Dino Buzzati e Carlo Betocchi. Ha pubblicato "Cos'è il rosso" (Edizioni della Meridiana 2013, Premio Antica Badia di San Savino, Premio Beppe Manfredi Opera Prima). Ha vinto il De Palchi-Raiziss 2012. Finalista del premio Caproni 2013 e del Premio Castelfiorentino 2013. Lo si legge su Poetarum Silva, Blanc de ta Nuque, Samgha, Arts and Facts. Scrive di poesia su Il Sussidiario e su Clandestino. Collabora con il Centro di Poesia Contemporanea di Bologna, con l’Associazione Heket, con Valigie Rosse e con L'Accademia del Ceppo.
E-mail: [email protected]
Sito web: unpobeta.blogspot.com
In fondo alla mina
a Ronda con Clarissa
«Si tratta di un’anatomia basata
sui carbonati azzurri» dicono i rondegni
piangendo un flamenco
sul nostro piatto di gazpacho
Ciò riguarda l’abisso di sole
che piomba sulla groppa del cavallo mascherato
nella plaza de toros
e il dedalo di case bianche
come vene vuote
invase di dissipato clarinetto
Ciò riguarda l’arancia
disfatta sull’asfalto e colata nelle entraglie
di una città ficcata nel passato
come una ciste
dentro un chiostro di sibili
e fantasmi aridi, senz’acqua
Ciondola stanca come i vecchi poeti
Ronda vana e strepitosa
su di un fiume che le bacia i piedi
Ronda peccatrice
carceriera di cigni
schiudimi i tuoi penetrali
dimmi per che sei
E naso in alto o bocca sulla guancia di lei
arrivo in fondo alla mina
del Rey Moro
al bacio dell’acqua azzurra
a imburrare le mie dita
delle umide pareti carsiche
che cingono la tua anima, Ronda
e la mia
(Cos'è il rosso, Edizioni della Meridiana, 2013)
Questionario