Elena Ribet vive a Roma dove è nata il 21/9/73. Poeta e giornalista, è intervenuta in Rai, Radio Alma Bruxelles, Radio Popolare, Radio Vaticana, Donna TV, NOIDONNE, Confronti, larecherche.it e altre testate. Fra le pubblicazioni: "Diario dei quattro nomi" (poesia, edizioni Joker); "Augusto Frassineti" (saggio, in Polimnia). È presente in antologie e riviste, fra cui "Appunti sulla nuovissima poesia contemporanea" di Giorgio Linguaglossa (LietoColle) e Културен живот (in macedone, n.1-2/2010, јануари).
Quello che resta è una quiete strana
senza ombra né cittadinanza
un volo scaltro di colori e righe
parabola pindarica soffermata
sull’orlo delle pagine risapute.
I sorrisi estinguono la debole deriva dei sogni
con gelatina di mele e una luna
gialla sulla tavola del mattino.
Questo sommesso equilibrio
di perfezione-pietra-cuore
si trascina dentro un nome
con la sua eterna richiesta.
Vieni, fatti buio
sulle palpebre poggia delicate le dita notturne.
Vieni assopito sugli arti e il tronco
fanne un tutt’uno con il lenzuolo
chiudi il profumo nella stanza
spingi piano porta e finestra
nelle braccia del sonno
il cielo pesa le sue distanze
il “non so” e il “non è”
solo all’alba oseranno fare capolino.
Per il resto, la notte è una madre
o sono spalle larghe, una che tutto accoglie
fedele è la notte, eterna luna il suo
pegno d’amore occhiuto
nudo mistico in alto cavo infinitamente devastato.
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