Michele Ortore è nato il 1 luglio 1987 a San Benedetto del Tronto. Si è laureato in "Studi italiani ed europei" alla Sapienza. Le sue poesie sono apparse nelle antologie di premi nazionali, fra cui i più recenti sono Poesia di strada 2010 e Il lago verde 2011. Con la plaquette Corde nel vuoto è stato finalista del concorso Opera Prima di Poesia 2.0. Nel duo Eccessivamente lirici, insieme al pianista Gianluca Angelici, legge i suoi testi a Roma e nelle Marche. È giornalista pubblicista e si occupa di teatro e poesia per Atelier, Paneacqua, KLPteatro, UT.
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La ricerca di Münchausen
Gli azzurri annuvolati
non erano ancora dinamo stellate,
ma il barone di Münchausen
stringeva la palla di cannone, gambe
accartocciate attorno al piombo, stringeva
come l'ultima lettera illacrimata
dell'ultima amante, menischi poco ortodossi
e panicce come bicipiti.
Barone! Chi crederà agli sputi
così piccoli che sembrano
le isole dal lontano volo, sull'impiantito
povero di onde, il mare, laggiù,
anulare azzurro, Barone circondato da un addio
completamente azzurro.
Non ammannirai
l'anulare freddo di tua moglie
agli ultimi anni rimasti: non poggerai
la mano sulla morte, una truffa
perché singolare, e quasi mai
l'inchino sorridente dell'amore
poteva cambiarne il numero, la grammatica.
Così cerchi di guardare
dagli occhi fissi della palla di cannone
le traiettorie dell'ultima favola:
un arco a tutto sesto di azalee,
una luna sgusciante,
un sordo che balla come un ciotto animato,
e tante altre fantasie per chiedere aiuto
per non aver più bisogno del plurale,
di cadere, per sentire ancora quel sapore
sul labbro inferiore
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