Guido Mattia Gallerani, nato a Modena (1984), ha studiato a Parma, Bologna, Parigi, Montréal e sta terminando un dottorato di ricerca in Letterature Comparate all’Università di Firenze. Risiede attualmente a Bologna. Si occupa della collana di narrativa per Ladolfi Editore e di poesia contemporanea su Mosaici – St. Andrews Journal of Italian Poetry. Ha tradotto Guy Goffette e, assieme ad Alberto Bertoni, una selezione di sonetti di Shakespeare per la Giunti. Sue poesie sono pubblicate su rivista e antologia. Il libro Roland Barthes e la tentazione del romanzo è in uscita (Morellini, 2013).
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Io sono quello che volete che sia
e non per niente nessuno mai
sospetta del mio accento.
Neppure all’anagrafe c’è traccia
di un mio qualche documento.
Perché io non esisto se non inseguito
da un vostro evento: avete visto con che incendio
s’uccide la madre che non ho
e di una ragazzina nasco a figlio
dello stupro che non ho commesso.
Io non dormo né mi sveglio
ma resto dentro, attento
a quello che si dice
per essere pronto sul momento
a divenire
mentre riaffioro stretto in gola
e come un’ombra cammino a fianco,
accarezzo il vostro collo intorno al bavero
e soffiando brividi abbraccio calvi
i vuoti della fronte, metto i guanti
ai vostri palmi bianchi perché nel fare
quello che mi dite fare le vostre mani
non finiscano spellate.
La mia orma la vostra riempie
e da scalzo, nudo mi infilo,
m’adatto al vostro vuoto vestitoQuestionario