A ruota, dopo la prima tappa che vede protagonista Tommaso Di Dio, sarà la volta di Clery Celeste, in marzo a Bologna, di Giulio Viano a Genova nel mese di aprile e infine di Giulia Rusconi che presenterà a maggio il suo libro, a Venezia. Tua e di tutti di Tommaso Di Dio, La traccia delle vene di Clery Celeste, Suite per una notte di Giulia Rusconi e Iridi artiche di Giulio Viano verranno presentati di mese in mese, nel corso della primavera, creando così preziose occasioni di incontro e di condivisione, per leggere e stare insieme intorno alla parola poetica. Ad ogni incontro ci saranno tutti e quattro i giovani poeti, e con loro gli amici, per festeggiarli e festeggiare i loro libri. La Collana Gialla “èPoesia” - realizzata su impulso della Fondazione Pordenonelegge.it - raccoglie quattro diverse e diversamente intense voci della giovane poesia, che trovano pronuncia in forme espressive semplici e raffinate, dove si racconta il dolore e l’amore, la speranza e la paura che attraversano la vita, consapevoli della propria precarietà, ma anche di saper resistere, di volere ancora la felicità. Due strade, quella di pordenonelegge e di Lieto Colle, tracciate da molti anni di passione per la poesia, si incrociano e si uniscono in questa collana, per comporre le energie di più luoghi e le diverse forme di comunicazione»: Lieto Colle cura infatti la proposta del libro nella sua forma canonica, mentre pordenonelegge cura la versione elettronica, con l'obiettivo di moltiplicare le occasioni di attenzione e di dialogo su quattro opere di poesia scelte, per ogni anno solare, tra le esperienze di rilievo di nuovi autori d'interesse. Tutti i libri si possono trovare in libreria nella versione cartacea e in ebook nel sito www.pordenonelegge.it.
Il primo appuntamento con il Tour della Gialla, quindi, venerdì 20 febbraio alla Libreria Popolare di Milano (ore 21) sarà l’occasione per conoscere Tua e di tutti, la raccolta siglata da Tommaso Di Dio. Come ha scritto in una bella recensione Franca Alaimo, «Scrivere queste cose che passano è il compito che l’autore si dà, sfidando la consapevolezza della falsità della lingua in sé (in quanto non è data mai coincidenza alcuna con ciò che la cosa è ed il termine che la nomina) e dell’inutilità della lingua degli altri (quella che ci consegnano i morti, quella di ogni altro vivente), in quanto essa “significa” soltanto per esperienza singolare, nel momento in cui l’individuo vuole farne uno strumento per capire perché e come splendono per la terra oscura tante vite».
Possiamo dire: gli uomini con le scarpe
sopra i ballatoi. Possiamo dire che
si trovano, e parlano. Che aprono
ancora le porte e gettano
mezzo spente le sigarette giù, fino al fondo
di cemento dove stanno poi
nel fumo che finisce. Possiamo dire
il poco sole invece basso
che sbatte contro i palazzi e produce
l'ombra di tetto muro albero
sopra il muro che vedo.
Possiamo iniziare da qualsiasi cosa, noi.
Ma dobbiamo continuare
fino a quando la forza declina, la forza
diminuisce.
Se provi a tenere infine chiusi gli occhi
ognuno da solo vede dentro sé
l'immensa grandezza
delle cose compiute.
(Tommaso Di Dio, Tua e di tutti, Lieto Colle 2014)