Fratellanza, dunque, anche come risorsa necessaria alla rigenerazione dalla crisi pandemica: ha scritto infatti Recalcati: «il virus ci insegna che la libertà non può essere vissuta senza il senso della solidarietà, che la libertà scissa dalla solidarietà è puro arbitrio (…) Non è forse questa la tremendissima lezione del Covid-19? Nessuno si salva da solo; la mia salvezza non dipende solo dai miei atti, ma anche da quelli dell’Altro» (La Repubblica, 14 marzo 2020). Psicoanalista tra i piú noti, Massimo Recalcati dirige l’IRPA (Istituto di ricerca di psicoanalisi applicata) e nel 2003 ha fondato Jonas Onlus (Centro di clinica psicoanalitica per i nuovi sintomi), insegna all’Università di Pavia, di Verona e allo IULM di Milano. È autore di numerosi saggi, tradotti in diverse lingue, fra questi L’uomo senza inconscio, Cosa resta del padre?, Il complesso di Telemaco, Le nuove melanconie. Destini del desiderio nel tempo ipermoderno, La tentazione del muro. Lezioni brevi per un lessico civile e di una monografia in due volumi su Jacques Lacan (2012, 2015). Presso Einaudi ha pubblicato L’ora di lezione. Per un’erotica dell’insegnamento, I tabú del mondo e La notte del Getsemani.
Pordenonelegge 2020 sarà scandito da un piccolo percorso di preziose parole chiave che permetteranno di leggere il nostro tempo attraverso i libri: accanto a “fratellanza” ecco le parole “gentilezza” e “coraggio”, motore del nuovo libro di Gianrico Carofiglio, “Della gentilezza e del coraggio”, in uscita per Feltrinelli. Al festival l’autore sarà protagonista di un doppio incontro, sabato 19 settembre a Pordenone (Piazza S. Marco, ore 16.30) e al Teatro Mascherini di Azzano Decimo, alle 18.30. Un significato particolare assume anche l’indagine sulla parola “confine”: il concetto, fisico e metaforico, viene ripreso nel nuovo romanzo di Federica Manzon, “Il bosco del confine”, in uscita per Aboca. L’autrice lo presenterà a pordenonelegge domenica 20 settembre (ore17, Auditorium della Regione) in dialogo con Antonio Moresco.